Bersaglio

Bersaglio (Rio del) a S. Alvise. Il Rio S. Alvise, o dei Riformati, dicesi volgarmente anche del Bersaglio da un locale ove sotto la repubblica tiravasi al bersaglio colle bombarde. Che ciò si praticasse di fare in questo sito fino dal secolo XVI, è provato da una Pianta topografica di Venezia, impressa nel 1572, la quale pone in fondo al rivo suddetto il bersaglio dove si esercitano li bombardieri. Qui anche sotto la dominazione Austriaca v’erano esercizii d’artiglieria.

Nel Bersaglio di S. Alvise facevasi, durante la quadragesima, il giuoco del Calcio dai giovani patrizii divisi in due fazioni, la prima schierata al di qua, e la seconda schierata al di là d’un portone aperto, od arco di tavole, oltre il quale slanciavasi un pallone. Una fazione allora tentava di conquistarlo, e l’altra di conservarlo, cercando d’allontanarlo coi piedi, e reciprocamente affrontandosi, spingendosi, e respingendosi colle spalle e col corpo soltanto, giacché era proibito d’adoperare le braccia, che dovevano tenersi unite ai fianchi. Il pallone conservato, o ritolto, decideva della vittoria. I lottatori indossavano per tale divertimento snelli imbusti senza maniche, e coprivansi il capo con berretti, o cappellini piumati.

Un frate riformato di S. Bonaventura, preparando nel 1609 in Bersaglio di S. Alvise alcuni fuochi artificiali, ebbe la sventura di rimanere abbruciato. Dice il Gradenigo ne’ suoi Commemoriali che questi era il frate Paolo Savojardo, e pone il caso sotto il 12 novembre 1686.

Leggesi nel Tentori (Della Legislazione Veneziana sulla Preservazione delle Lagune) che il Senato, con decreto 9 gennaio 1578 M. V., accordò ai Savii ed Esecutori alle Acque di spendere ducati 1000 delle Decime delle Miniere per costruire la Fondamenta di pietra viva intorno al luogo detto il Bersaglio di S. Alvise.

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