Catecumeni

Catecumeni (Fondamenta a fianco li, Ramo a fianco la Fondamenta dei, Fondamenta di faccia ai) a S. Gregorio. Buon numero d’infedeli contossi sempre in Venezia. Vi primeggiavano gli Ottomani qui concorsi per ragione di traffico, oppure fatti schiavi dai nostri quando nel 1099 presero parte alla prima crociata, o quando nel 1122 ritornarono in Asia per dar aiuto a Baldovino II, nonché in altre occasioni di guerra colla Porta. Da principio però mancava un locale, ove si avessero potuto accogliere coloro, che, essendo fuori della chiesa di Cristo, bramavano di entrarvi, e frattanto la pietà delle private persone sopperiva al difetto, alloggiandoli or qua or là nelle proprie abitazioni. Solo nel 1557 si pensò d’aprire, come dicono le cronache, nella parrocchia dei SS. Ermagora e Fortunato un ospizio a tale scopo, sulle traccie di quello che alquanto prima aveva aperto in Roma S. Ignazio di Lojola. Convien dire però che il novello istituto poco dopo si trasportasse ai SS. Apostoli, o che almeno anche in quel circondario si ospitassero catecumeni, poiché un Giacomo Malipiero così si espresse nella Condizione dei proprii beni, presentata nel 1566 al Collegio dei X Savii: Mi attrovo nella contrà di S. Apostolo qui in Venetia una casa da statio pro indiviso con M. Marchiò Mocenigo fo de M. Zuane, nella qual abitano li Catecumeni, e pagano di fitto all’anno duc. 52; tocca in mia parte duc. 26. E qualche tempo prima, cioè il 24 febbraio 1559 M. V., morì in parrocchia dei SS. Apostoli el Rev.do m.r pre’ P.ro prior de la casa cathacumena da popletico. Questa casa dovea sorgere senza dubbio dietro la chiesa dei SS. Apostoli, in quella Corte la quale, con un prossimo Sottoportico, ed un prossimo Ramo, tuttora chiamasi dei Catecumeni. Avvenuta frattanto nel 1571 la celebre battaglia delle Curzolari, ed aumentatosi più che mai il numero degli schiavi, si ridussero i neofiti in uno stabile più ampio, situato a S. Gregorio, accanto le vie prese per tema del presente articolo, e fabbricossi una contigua chiesetta sacra al Precursore. Ambidue questi edifici si ristaurarono nel 1727 sopra disegno del Massari. La chiesa ebbe un altro ristauro ai nostri giorni, cioè nel 1855. Ad essa, nel 1857, per cura del sacerdote Avogadro, si aggiunse un oratorio sacro a Maria, sotto il titolo della Salette, a similitudine del tempio fondato sul monte della Salette in Francia, ove, come si racconta, sarebbe apparsa nel 1846 la Beata Vergine a due pastorelli, minacciando il mondo dell’ira celeste, ed invitandolo a penitenza. L’oratorio della Salette fu ampliato nel 1860.

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