Abate (Corte dell’) a S. Gregorio. Nella Descrizione della Contrada di S. Gregorio, ordinata dai X Savii sopra le Decime per l’anno 1661, si vede chiaramente che questa Corte, fin d’allora chiamata dell’Abate, prese il nome da alcune case di proprietà dell’Abazia di S. Gregorio. Essa le dava da abitare gratuitamente a povere famiglie, e sulla facciata d’una delle medesime esiste tuttora un’iscrizione donde si ricava che vennero rifabbricate nel 1703 per opera del cardinale Ottobuoni.
Pietro Ottobuono, nato in Venezia nell’anno 1667, fu nel 1689 da Papa Alessandro VIII, suo prozio, eletto cardinale, amministratore generale di tutto l’ecclesiastico dominio, poscia legato d’Avignone, e vice-cancelliere di Santa Chiesa. Egli nel 1693 ebbe pure in commenda l’abazia di S. Gregorio di Venezia. Benché lontano dalla patria, s’adoperò in varie occasioni a favorirla, ed ottenne nel 1701 che suo padre Antonio, già generale di Santa Chiesa, fosse riammesso in grazia del Senato, da cui era decaduto per essere stato agli stipendi d’un principe estero. Ma questa disgrazia toccò a Pietro medesimo. Imperocché, avendo nel 1710, contro l’insinuazione dei Veneziani, accettato il grado di protettore della corona di Francia nella Corte Romana, si vide cancellato pubblicamente dal Libro d’Oro, e privato del proprio patrimonio. Questo cardinale, mecenate dei letterati, e letterato egli stesso, morì a Roma nel 1740, estinguendosi in lui la patrizia famiglia Ottobuoni. Vedi Emmanuele Cicogna: Inscrizioni Veneziane, vol. I.
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