Vérgola

Vérgola (Calle) a S. Geremia. Deve leggersi Calle del Vergola, come nella Descrizione della contrada di S. Geremia pel 1713, che ci dimostra aver qui domiciliato in quel tempo Alessandro Zentilini vergola affittual dei NN. UU. Priuli. Anche più anticamente, cioè nel 1630, trovasi memoria d’un vergola, o vergoler (fabbricatore di vergole) nella medesima parrocchia, leggendosi nei Necrologi Sanitari: A dì 30 decembre 1630. Marco de Gier.o dalle vergole – S. Geremia. Ed uno di siffatti artieri diede il nome eziandio, secondo il Dezan, al Sottoportico Vergola a S. Alvise, attualmente chiuso.

Il citato Dezan vuole che le vérgole fossero alcuni cordoni di seta ravvolti sopra sottilissimi rotoli di carta, che usavansi ad ornamento delle vesti, e di fatti leggiamo che negli ultimi tempi della Repubblica esse erano piene di vergole, talchi, e fiocchi. Vergole però chiamavansi anche quelle reticelle di fili di ferro che sostenevano le acconciature del capo. Col mutarsi della moda, l’arte dei vergoleri andò affatto perduta.


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