Traghetto (Calle, Ramo, Sottoportico del) a S. Canciano. Mettono al traghetto pell’isola di Murano, a cui ora si accede più comunemente per la parte del Ponte di S. Canciano. Questo traghetto è antichissimo, narrando un vecchio cronista che il doge Angelo Partecipazio, il quale nel nono secolo aveva foro nel prossimo Campiello della Cason, teneva delle barche armate colà ove ricevevansi quelle provenienti dall’isola di Murano. Sono pure antichi i traghetti del Canal Grande, cagione del nome di varie nostre strade. Il Gallicciolli ne attesta l’esistenza fino dall’undecimo secolo, ed allora facevasi il passaggio sopra certe piccole barche chiamate sceole, colla spesa d’un quartarolo. Tutti i barcajuoli dei traghetti di Venezia formavano una confraternita, divisa in parecchie altre. Col titolo di libertà dei traghetti s’intendeva il diritto di occupare i posti ove doveano stanziare le barche destinate a tragittare le persone, né lieve era il profitto che traevano i padroni di queste libertà, affittandole ai barcajuoli.
La Scuola dei Barcajuoli del Traghetto di Murano fondossi nel 1491 in S. Cristoforo, donde all’epoca democratica passò a S. Maria degli Angeli di Murano.
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