Stagneri

Stagneri (Calle dei) a S. Salvatore. Calle dei Stagneri, o Stagneria, chiamavasi promiscuamente, e ciò per le varie officine da stagneri, o stagnai, che vi esistevano, del qual fatto si può trovar testimonianza negli Estimi. Gli Stagneri, uniti ai Peltreri, formarono scuola nel 1477, di novembre, in chiesa del SS. Salvatore, all’altare di S. Giovanni Evangelista, che scelsero come loro protettore. In seguito però, avendo i canonici regolari del SS. Salvatore disposto altrimenti del suaccennato altare, ed avendovi fatto cancellare lo stemma degli stagneri, consistente in un bocal da galia, questi intentarono una lite che perdettero nel 1564. Allora si trasportarono nella prossima chiesa di S. Bartolammeo, ove sappiamo che il loro altare, dopo la visita fatta il 21 luglio 1581 da Lorenzo Campeggio, legato apostolico, ed Agostino Valier, vescovo di Verona, restò sospeso, e dopo la visita fatta il 30 novembre 1592 dal patriarca Lorenzo Priuli, venne fatto distruggere per essere indecentemente attaccato alla parte sinistra dell’altar maggiore. In seguito ebbero il permesso di far uso dell’altare della Scuola di S. Matteo nella chiesa medesima. Secondo la statistica del 1773, sei erano in Venezia le botteghe degli stagneri, venti i capomastri, nove i lavoranti, con un solo garzone.

Una parte della Calle dei Stagneri chiamasi anche della Fava, perché prossima al ponte così denominato.

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