Pietà

Pietà (Calle, Corte della) a San Francesco della Vigna. Essendo nel secolo XIV cresciuto a dismisura in Venezia il mal costume, si vedevano non di rado i frutti degli illegittimi amplessi abbandonati per le pubbliche vie dalla crudeltà dei genitori. Commosso a tale spettacolo fra’ Pieruzzo d’Assisi, reduce dalle missioni, prese a pigione l’anno 1346 diciassette case a S. Francesco della Vigna allo scopo di ricettare trovatelli, case le quali posteriormente, per testamento della N. D. Lucrezia Dolfin, passarono in proprietà dell’istituto. Da bel principio i trovatelli tutti, sì maschi che femmine, vennero affidati alle cure d’una confraternita di divoti della chiesa di San Francesco, ma poscia si assoggettarono le femmine alle Matrone dell’Umiltà, istituitesi appositamente nella vicina chiesa della Celestia. Coll’andar del tempo queste ultime rimasero le uniche direttrici dell’ospizio, che ancora per circa due secoli dopo la morte di fra Pieruzzo fiorì nella Corte da noi illustrata, e che fu detto della Pietà dal gridare pietà! pietà! fatto dal buon frate quando andava questuando di porta in porta per condurre ad effetto la sua santissima intrapresa.


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