Loredan (Campiello) a S. Stefano. Alcune traccie ancora sussistenti fanno conoscere che il vicino palazzo, anticamente posseduto da un ramo della patrizia famiglia Loredan, venne eretto intorno alla metà del secolo XIV. Rifabbricato alla fine del secolo XVI, mostra dal lato maggiore il fare del Sansovino, e dal minore quello del Palladio. Sono affatto perduti gli affreschi della facciata, ove Giuseppe Porta, detto Salviati, aveva dipinto Lucrezia Romana in esercizio con le fantesche, sorpresa dal marito, e da Tarquinio; Clelia che valica il Tevere, e Muzio Scevola che tiene ferma la destra tra le fiamme. Riferisce il Fontana che in questo palazzo nacque il doge Leonardo Loredan, e che vi fu ritratto da Gian Bellino in atto di sedere innanzi ad una tavola con due figli, ed altri individui della famiglia all’intorno.
Dei Loredan, che diedero il nome ad altre strade di Venezia, abbiamo parlato nell’articolo antecedente.
La linea di S. Stefano si estinse nel 1750 in un Andrea q. Girolamo.
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