Furlane (Campo, Calle delle) a Castello. Crede il Berlan che abbiano dato il nome a queste vie alcune Friulane, taverniere, lavandaie, od acquajuole, le quali poterono aver dimora, o faccenda nelle case propinque; oppure che in questo campo spazioso, e non selciato si costumasse di ballare la furlana. Propendiamo per la seconda opinione, poiché tuttora, in occasione di sagre, od altre festività, sogliono le donnette domiciliate in questo Campo uscire a ballare in mezzo del medesimo.
Il Grevembroch disegnò nella sua raccolta: Gli abiti dei Veneziani di quasi ogni età ecc. il ballo della Furlana, e vi è aggiunta la seguente illustrazione: Non v’era danza più gradita quanto quella tradotta dal Friuli, che si chiamava la Furlana, nella quale le donne erano sì svelte ed agili che l’uomo, quantunque robusto, e giovane, appena poteva secondarle. Le giornate festive, per essere disoccupate dal lavoro, a meraviglia accomodavano alle femmine popolari, che in luoghi poco distanti dalle loro case, e senza strumenti musicali, ma solo dal maneggio d’alcuni cembali prendevano lena, stimandosi le più scelte quelle del Sestiere di Castello, forse per possedere più arte di stancare il compagno.
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