Ferretta

Ferretta (Corte) a S. Fantino. In questa Corte, soggetta un tempo alla parrocchia di S. Angelo, abitava nel 1740 un Giacomo Ferretti. Questo Giacomo Ferretti q.m Antonio nella Condizione dei proprii beni, presentata nell’anno medesimo ai X Savii, disse di possedere varie case nelle parrocchie di S. Maria Nuova, dei SS. Gervasio e Protasio, e dell’Angelo Raffaele, nonché varii campi nel Padovano. Egli, come crediamo, è il medesimo che nel 1754 venne sepolto con epigrafe nella distrutta chiesa di S. Angelo. Discendeva forse dal celebre G. B. Ferretti prima pubblico lettore di Diritto in Padova e poscia Consultore della Repubblica, il quale riposa in chiesa di S. Stefano, ove nel 1557 Giulia Zorzi, moglie di lui, gli costrusse un sarcofago fra l’altare della SS. Annunziata e quello di S. Agostino. Questo sarcofago nel 1704, dietro accordo tra i frati e Caterina Fossa, vedova di Pietro Ferretti, venne trasportato sopra la porta che mette nel chiostro, e finalmente nel 1742, dietro altro accordo tra i frati e Pietro e Giacomo fratelli Ferretti q. G. Battista, dalla porta del chiostro (ove si collocò il monumento dell’Alviano) nella cappella di S. Tommaso di Villanova, col patto che essi frati restituissero ai Ferretti il busto del consultore lavorato dal Vittoria, ed altro ne sostituissero a loro spese.


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