Èrizzo

Èrizzo (Ramo primo, Calle, Ramo, Corte) alla Maddalena. Il palazzo Erizzo, che ha il prospetto sul Canal Grande, è di stile archiacuto, e sembra eretto nel secolo XV. In esso scorgevansi alcune pitture del cav. Celesti, rappresentanti i fatti di Paolo Erizzo, martire della patria. Era Paolo podestà di Calcide, ed assediato nel 1469 dai Turchi, si arrese, salva la vita, ma, per ordine di Maometto II fu fatto segare per mezzo. Dicesi pure che Anna, figliuola di Paolo, donzella di singolare bellezza, condotta, dopo la morte del padre, innanzi il medesimo Maometto, sprezzasse con animo invitto le di lui libidinose proposte, sicché il tiranno di propria mano la trucidasse. Alcuni storici moderni però hanno messo qualche dubbio, e non senza fondamento, sull’esistenza di questa eroina. In ogni modo né Paolo né Anna possono essere nati, come vorrebbe il Zanotto, in questo palazzo della Maddalena, poiché esso, come è provato dagli Estimi, e dallo stemma tuttora visibile nell’interno cortile, apparteneva anticamente ai Molin, e pervenne negli Erizzo in virtù soltanto del matrimonio contratto nel 1650 fra Giacomo Erizzo e Cecilia Molin. La famiglia Erizzo venne dall’Istria nell’805, e già nel 1050 era del Consiglio. Vanta un doge per nome Francesco, eletto nel 1631, il quale nel 1633 si fece erigere un ricco mausoleo nella chiesa di S. Martino, ove, venuto a morte nel 1646, fu tumulato colla propria armatura.

Altre vie presero il nome dalla famiglia Erizzo, fra cui giova rammentare il Ponte, Calle, e la Calle dietro Erizzo a S. Martino, vie prossime al palazzo ove nacque il doge Francesco. In questo palazzo radunavasi l’accademia Erizzo fondata da prima in casa Farsetti, e quindi nel 1787 qui trasportata per cura dei NN. UU. Andrea e Guido Erizzo, i quali ne erano soci. Tale accademia, che occupavasi in economia politica e giurisprudenza, durò sino allo estinguersi della Veneta Repubblica.

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