Casón

Casón (Campiello della) ai SS. Apostoli. Cason, che talvolta trovasi di genere femminile, ma più spesso di maschile, significava anticamente prigione, laonde leggesi nello Scomparin incasonare per imprigionare. Ogni sestiere di Venezia aveva anticamente le proprie prigioni, ove si sostenevano i debitori, ed i rei di lievi delitti. Ne può far fede una deliberazione del Maggior Consiglio 19 marzo 1551, che comincia colle seguenti parole: In cadauno sestiere di questa nostra città si ritrova un cason, ovvero carcere, nelle quali si pongono i debitori ecc. In Campiello della Cason ai SS. Apostoli eranvi le prigioni del sestiere di Cannaregio. Ma più antiche memorie desta la località di cui parliamo, al qual proposito giova riferire quanto scrisse Nicolò Zeno nel suo libro Dell’Origine dei Barbari ecc. dato in luce nel 1557. I Partecipatii (dice l’autore citato), come tribuni ressero centinaia d’anni Rivalta, tenendo ragione et il foro ai SS. Apostoli, nella qual contrada ancora vi si veggono i vestigii nel campo della Casone, dove sono le prigioni di quel Sestiere, et vi si veggono ancora due porte antiche regali, et i fondamenti del palagio antichissimo. Tenevansi le barche armate dietro quel cantone che salta fuori verso il ponte, e quella era la corte dove stanziava il tribuno, tenendosi al dirimpetto ragione. La riva comune, che riceveva le barche di Murano, Torcello, Mazzorbo et Istria, hora è il tragitto di Murano a S. Cantiano. Teneva questo palagio fino al rio che si dice del Barba, et si chiamava Rivo Baduario. Il campo di SS. Apostoli giungeva a questo palagio, et intorno la chiesa c’era vacuo. La porta principale con buone guardie e munitioni giaceva in campo della Calle Larga, et si teneva continuamente chiusa, né si apriva che nelle maggiori solennità, et per andare e venire si usava la callicella che viene da S. Cantiano, et in quella, nello sporto, vi stava la guardia, che con poca forza poteva tenere quel passo, perché in quel tempo il popolo molte volte rumoreggiava et tumultuava, et questi tumulti sollevati contro i potenti importavano molto ecc. Tramandano le cronache che in questa situazione risiedette del pari il doge Angelo Partecipazio prima che fosse compiuta la fabbrica del Palazzo Ducale di S. Marco.

Pel medesimo motivo la prossima Calle del Volto è detta della Cason.

Un Sottoportico del Cason esiste pure a S. Giovanni in Bragora, e nel 1582 la commissaria di Marin Morosini notificava di possedere porcion del locho della Cason a S. Giovanni in Bragora, appigionata al Consiglio dei X. Appare dai processi della Santa Inquisizione in Venezia, che in questo carcere venivano sostenuti gl’imputati di eresia.

Una Calle ed una Corte del Cason esistevano finalmente a S. Marco presso la Frezzaria, le quali scomparvero quando nel 1869 si scavò il così detto Bacino Orseolo, risultandone invece una fondamenta, che non dovrebbe essere privata dell’antica denominazione. Del Cason di Frezzaria fa ricordo Girolamo Priuli ne’ suoi Diarii manoscritti (Codici 131-133, Classe VII della Marciana) raccontando come il 20 gennaio 1510 M. V. alcuni patrizii ne ruppero il muro per liberare Alvise Soranzo, che era colà dentro rinchiuso per debiti, facendo fuggire la guardia della Piazza accorsa dal rumore. Altro ricordo ne fa uno strumento del 3 decembre 1598, pel quale Paolo Flessio, in proprio nome, ed in nome della chiesa di S. Moisè, di cui era pievano, ottenne a livello perpetuo dai Grimani una parte d’uno stabile situato in loco Frizzariae, super rivo domorum novarum illustrissimae Procuratiae de supra, in quo stabili reperiebatur casonus Frizzariae, et aliae habitationes particolarium personarum. (Vedi Coleti, Monumenta ecclesiae Venetae S. Moysis). Qui si deve osservare che con quella espressione di domorum novarum illustrissimae Procuratiae de supra voglionsi indicare le attuali Procuratie Vecchie, le quali, non essendo ancora compiutamente rifabbricate quelle di fronte, allora si dicevano Nuove.

Anche una Cronaca di Famiglie del secolo XVI (Codice Cicogna 2673), parlando dell’osteria del Salvadego, dice che essa era situata a mano sinistra di chi veniva dalla Piazza di San Marco, andando al chaxon.

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