Braso

Braso (Calle, Ponte) a S. Alvise. E’ corruzione di Brazzo, cognome d’antica cittadinesca famiglia, il cui stemma scorgesi tuttora qui presso scolpito. Essa, secondo il Ziliolo (Classe VII, Cod. 90 della Marciana) venne dalla Toscana, attese alla mercatura ed alla vita civile, e possedeva molti beni così fuori come dentro della città et particolarmente a S. Alvigi presso il ponte et nella calle cognominata volgarmente da cha da Brazzo. Fino dal 1437 un Goffredo da Brazzo fondò coi socii in Campo dei SS. Giovanni e Paolo la Scuola di S. Marco, di cui fu Guardian Grande. Egli morì nel 1457, e venne sepolto alla Certosa con epigrafe, ove si rammemoravano molti sacri edifici da lui eretti. La famiglia da Brazzo andò estinta nel secolo XVII con fine molto infelice. Alessandro da Brazzo si maritò nel 1641 con Cecilia, figlia di Giulio Maffetti, marito di Maria da Brazzo, sorella di esso Alessandro. I lamenti, che Maria continuamente faceva al fratello pell’umore stravagante del marito, irritarono Alessandro in guisa, che nel 1643 trasferitosi alla casa del Maffetti, e trovatolo a sedere oppresso dalla podagra, gli scaricò in faccia un’archibugiata, e lo uccise. Alessandro fu perciò bandito colla sorella Maria motrice e consenziente del fatto. Vennero confiscati anche i suoi beni, che però l’infelice madre ricomperò dal fisco nel 1645. Procurò essa anche il ritorno del figlio, ma nel viaggio Alessandro fu ritrovato morto in una stalla d’animali con la faccia nella mangiatoia. Maria si rimaritò con un ufficiale forestiero, ed anche con questo secondo marito ebbe poca fortuna, sicché in breve tempo venne a morte prima della madre. La sostanza da Brazzo passò poi col cognome in casa Maffetti. Vedi il Codice 341, Classe VII, della Marciana.

Note di Lino Moretti

  1. Nel 1889 Braso è stato corretto in Brazzo.

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