Oca

Oca (Calle, Ramo di Calle dell’) ai SS. Apostoli. La Calle dell’Oca, parte della quale era sottoposta alla parrocchia dei SS. Apostoli, e parte a quella di S. Sofia, ebbe il nome da una bottega da fruttaiuolo all’insegna dell’Oca. Leggesi nelle Condizioni del 1582 che un Giulio Negri possedeva due casette con due botteghe ai SS. Apostoli in Calle del fruttariol dell’Oca. Ed in occasione della Redecima del 1661 un Antonio Verdi notificò di possedere una casa a S. Sofia, in calle dell’Oca, con una bottega di sotto da fruttariol, all’insegna dell’Oca. Questa casa e bottega di Antonio Verdi erano situate all’ingresso della Calle del Verde, confluente alla Calle dell’Oca, e propriamente nel punto in cui la parrocchia di S. Sofia si divideva dalla parrocchia dei SS. Apostoli.

In Calle dell’Oca ebbe esistenza sotto la Repubblica un teatrino, ove però non si cantarono che sei opere, l’ultima delle quali fu, nel 1707, il Prassitele in Gnido, poesia di Aurelio Aurelii, musica di Girolamo Polani.


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