Madonna dell’Orto (Fondamenta, Campo, Ponte, Rio della). Marco Tiberio da Parma, generale degli Umiliati, eresse circa la metà del secolo XIV, una chiesa dedicata a S. Cristoforo con annesso convento. Questa chiesa fu in seguito detta della Madonna dell’Orto, o di S. Maria Odorifera, avendosi in essa collocato nel 1377 un’immagine della B. V. che stava in un orto vicino. Minacciando di cadere nel 1399, il M. C. assegnò 200 ducati d’oro per rifabbricarla. I turpi vizi a cui s’abbandonarono nel secolo XV gli Umiliati obbligarono, dietro domanda del Governo, il pontefice Pio II ad espellerli dal loro convento, ed a surrogarvi la Congregazione dei Canonici secolari di S. Giorgio in Alga. Entrovvi questa nel 1462, e venne confermata nel possedimento l’anno 1473. Pensò allora a riedificare il convento, e la chiesa, quale la veggiamo ai nostri giorni. E’ probabile però che in quell’occasione si lasciasse intatta la vecchia facciata eretta da Tiberio da Parma. I Canonici secolari furono soppressi nel 1668, ed il convento della Madonna dell’Orto si comperò nel 1669 dalla Congregazione dei Monaci Cistercensi, detta di Lombardia, che abitava nel rovinoso monastero di S. Antonio di Torcello. Senonché, licenziati nel 1787 anche i Cistercensi, la chiesa passò sotto il pubblico patronato, ponendosi ad uffiziarla un rettore ed alcuni sacerdoti. Nel 1810 essa venne dichiarata oratorio di S. Marziale, e nel 1841 il Governo Austriaco ne ordinava a proprie spese un generale ristauro, al quale però, se si eccettuino i lavori della facciata, operati nel 1845, non si diede mano che nel 1855. Dopo quel tempo la chiesa cedevasi al militare, che ne faceva deposito di paglia, per cui soltanto nel 1864 si ripigliava il ristauro, che ebbe termine nel 1869. Da alcuni anni essa venne fatta parrocchiale a sostituzione della chiesa di S. Marziale.
Alla Madonna dell’Orto abitava Bartolomeo Buono, architetto della così detta Porta della Carta nel Palazzo Ducale. Lo troviamo infatti denominato mastro Bortolo tajapiera alla Madonna dell’Orto. Era figlio di Giovanni q. Bertuccio, il qual Giovanni testò il 25 marzo 1442 in atti Tomaso Pavoni, ordinando sepolcro ante introitum ecclesiae S. Mariae ab horto, sive S. Christophori.
Sulla Fondamenta della Madonna dell’Orto, nel palazzo Bartolini, divampò un fiero incendio il 28 agosto 1738. Questo palazzo venne formato dalla famiglia Gerardi-Zecchini colle case comperate dai Roberti nel 1581, appartenne quindi ai Muti, quindi all’Ospitale dei Mendicanti, e finalmente ai Bartolini. Qui abitò Orazio Bartolini, eletto Cancellier Grande il 7 maggio 1746.
Sulla stessa Fondamenta scorgesi il palazzo Patarol, ereditato nel secolo trascorso dai Rizzo, memoria dei quali esisteva anche più anticamente in questa località nel Sottoportico, e Sottoportico Secondo Rizzo, ora scomparsi. I Rizzo, che avevano tomba in chiesa della Madonna dell’Orto, furono ascritti nel 1689 alla nobiltà di Padova, e nel 1781 fregiati dalla Repubblica di titolo comitale. Si estinsero nel 1833. Il giardino annesso al loro palazzo della Madonna dell’Orto fu nel 1815 visitato da Francesco I imperatore d’Austria, e dai Lazzari-Costantini, successivi proprietarii, adornossi di vaga grotta rispondente alla Laguna.
Lascia un commento