Ferro (Fondamenta del) a S. Bartolammeo. Questa Fondamenta dicevasi dapprima della Moneta, non pel danaro che pagavasi ad effetto di tragittare il Canal Grande, ma per un vetustissimo edificio, il quale, come si ricava dall’atto di vendita che ne fece Ordelafo Falier (an. 1112), era qui situato, e serviva ad uso di zecca: ubi antiquitus, usque modo nuper, nostra fuit, et laborabatur moneta. In appresso la fondamenta medesima si disse del Vin dalle barche cariche di vino che vi approdavano. Infatti si legge che Bajamonte Tiepolo nella sua fuga fece tagliare il Ponte di Rialto dalla parte di S. Bartolammeo, e ritirare le barche da vino. Inoltre il Sabellico (De Situ Urbis) scriveva che a questo sito haerent mercatoriae exotici Italicique vini naves ita inter se frequentia stipatae ut mutuus sit inter illas transcensus. Per lo contrario chiamavasi a quei tempi del Ferro la Fondamenta opposta, leggendosi di essa nel medesimo Sabellico: Tota ripa ab ipso mercium genere ferraria nuncupata est. In seguito però, mutata vicenda, si stabilì che il ferro dovesse essere venduto sulla fondamenta che è presso San Bartolammeo, ed il vino sull’altra che termina con S. Silvestro. Da quell’epoca le due Fondamente, o Rive, accennate, fecero tra di loro un mutuo cambio di nome.
Ferro
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