Cuoridoro

Cuoridoro (Sottoportico e Corte) a S. Fantino. Presso il Sottoportico del Cuoridoro, a S. Fantino, esistevano nel 1713 la casa e bottega da quoridoro del N. U. Toderini, affittual Antonio Rossi quoridoro. Chiamavansi cuoridoro i fabbricatori dei cuoridori, cuoi dorati, che si usavano un tempo per coprire le pareti delle stanze, le seggiole, i libri ecc. Fino da ignoti tempi i Veneziani ebbero nelle loro lagune l’arte di dorare le pelli, ed i cuoi. Ne facevano così gran traffico col Levante, e colla Spagna, da guadagnarvi ogni anno 100 mila ducati. Quest’arte, che era un colonnello di quella dei Pittori, contava anticamente 71 botteghe, le quali negli ultimi tempi, per le mutazioni avvenute nella moda, erano ridotte a quattro soltanto. Massimo Maracchio nel suo libro impresso in Venezia nel 1794 col titolo: Istituto di tener in corpi le Arti, risguardato nelle sue teorie e nella sua forma, parla della decadenza in cui a quell’epoca si ritrovava nella nostra città l’arte di dorare i cuoi, ma ricorda tuttavia che nel 1790 arrivò dalla Spagna una domanda di mille pelli dorate, le quali, perché ben pagate, vennero eccellentemente eseguite.


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