Rosa (Ramo, Ramo Calle della) a S. Cassiano. Anche queste strade, secondo il Gallicciolli, ricordano una famiglia Rosa. Noi, scorrendo alcuni antichi documenti nell’Archivio Notarile, abbiamo ritrovato una carta di ricevuta che un Nicolaus de Ruosa a daghis de confinio S. Cassiani fece il 5 novembre 1388, in atti d’Andriolo Cristian, ad un ser Giovanni Maurica di Candia, per la parte che gli spettava nella vendita di 96 daghe, ed 80 coltelli. Nicolò apparteneva a quella famiglia Rosa, o Ruosa, cittadinesca, che produsse un Giovanni secretario di molto valore, ed altri soggetti onorevoli nei maneggi pubblici e privati. Il Ziliolo incomincia l’albero di questa famiglia appunto da questo Nicolò, venuto a Venezia da Chioggia nel 1380.
In Calle della Rosa, a S. Cassiano, abitava quella Catterina Fabris, o Degli Oddi, celebre per iscostumatezza e fattucchierie, la quale nel 1749 ebbe un processo per parte degli Esecutori contro la Bestemmia, rammentato dal Mutinelli nelle sue Memorie storiche degli ultimi cinquanta anni della Repubblica Veneta, nonché da M. Armand Baschet: Les Archives de la Sérénissime République de Venise.
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